giovedì 15 luglio 2010

Il Motovelodromo Fausto Coppi di Torino

Sono giorni di fermento per tutti i ciclisti torinesi amanti delle bici in generale, ma in particolare delle bici da pista.
Due eventi in contemporanea hanno suscitato un grande interesse per un impianto sportivo che è anche un monumento storico, e cioè il Motovelodromo di Corso Casale a Torino.
Il primo riguarda Zino, che si è iscritto per poter girare con la sua bici da pista (Gios Torino ovviamente!!) e in questi giorni si sta recando presso l'impianto molte volte come potete ammirare da questi spendidi scatti.


Il secondo è la nascita su facebook del gruppo Motovelodromo di Corso Casale che, sfruttando le possibilità del social network, sta cinvolgendo moltissimi appassionati.
E così io mi getto in questo fiume in piena e ne approfitto per postare alcune immagini della mia tesi di Architettura, che spero conclusa per Natale di quest'anno, proprio sull'impianto in questione.
Ovviamente essendo una Tesi il confine tra il realizzabile e l'irrealizzabile è confuso, si tratta di un progetto ambizioso, ma mi sembrava giusto proporre qualcosa di particolare.
In sostanza l'impianto classico viene conservato, anche perchè protetto dalla Soprintendenza per i beni Architettonici , ma al suo interno viene creato un velodromo Indoor con pista in legno da 250 m omologata, con una copertura che si alza quando quet'ultimo viene usato, e si abbassa quando invece viene usata la pista storica, ulteriormente impreziosita da una struttura di copertuna delle tribune totalmete mobile. A corredo un belvedere posto in cima alla struttura di copertura e un museo all'interno della piastra mobile sempre visitabile, e addirittura visitabile in bicicletta, dove il visitatore si trova a fianco del campione in un allestimento museale unico nel suo genere. Ecco le prime immagini:









Speriamo di poter fare una bella festa di Laurea al Motovelodromo, alla quale sarete tutti invitati!
Marco Gios



mercoledì 7 luglio 2010

Roger Monsieur Roubaix, Erik Monsieur Ciclocross

Erik De Vlaeminck, più anziano di due anni del celebre fratello Roger, è stato un autentico dominatore nel ciclocross, riuscendo tuttavia a imporsi anche in diverse gare su strada. Il tutto nonostante un carattere bizzarro che ha fatto di lui un tipo molto particolare. Dotato di grande potenza naturale, ad appena 21 anni, nel '66 era già campione del mondo di ciclocross: 7 in totale le maglie iridate da lui conquistate, sei delle quali consecutivamente ('66, '68, '69, '70, '71, '72, '73) un autentico dominio. Anche in Belgio non aveva rivali: ha vinto infatti nel '67, '69, '71 e '72. Su strada nel '69 si aggiudicò il Giro del Belgio, vincendo pure una tappa, e l'anno successivo fu primo nella Parigi-Lussemburgo.Fra i piazzamenti di rilievo, un terzo posto nel Giro del Belgio '70 e nella Gand-Wevelgem '69, anno in cui fu 2° nella Freccia Vallone, che l'anno seguente concluse 3°.

Qui sotto la sua settima vittoria a Londra, nel febbraio 1973, nelle file della Brooklyn, su bicicletta Gios Torino


Nel 1977 Si presenta ad Hannover ai mondiali di ciclocross, questa volta con la maglia del Team GIOS Torino, e si piazza al terzo posto. 


Fonti: Archivio GIOS Torino, www.museociclismo.it

lunedì 5 luglio 2010

La serietà di BiciSport

Altro articolo sulla Gios Carbonio su BS di Luglio, per specificare il peso reale della bicicletta, e cioè 7,2 Kg.
Grazie come sempre alla redazione della celebre rivista, sempre molto collaborativa e disponibile; non ci stupisce che sia la n° 1 del settore!