martedì 29 novembre 2011

EASY RIDER: LA NOSTRA STORIA


Alla fine ci siamo convinti.
Era da un po' di tempo che ci interrogavamo sulla possibilità di inserire nel nostro piccolo museo l' "EASY RIDER"; la cosa ci disturbava un po', essendo tutte le altre biciclette ovviamente da corsa, ma alla fine ci siamo ricreduti, pensando al significato che questa assume per la storia delle Biciclette GIOS.
Una storia che ho cercato di ricostruire in questi giorni "tartassando" di domande mio padre Aldo, e alla quale mi sento di poter dire di aver aggiunto un piccolo tassello.
Dunque,come è noto, l'imprenditore Perfetti vede il modello "Easy Rider GIOS" esposto al salone di Milano, nel novembre 1971. Il film "Easy Rider" è uscito da due anni. Peter fonda sfreccia con la sua motocicletta con serbatoio a stelle e strisce, diffondendo tra i giovani ancora di più quel "sogno americano" tanto in voga in quel periodo. Lo stesso sogno che già un decennio prima l'artista e pubblicitario Daniele Oppi aveva sottolineato creando il logo "Brooklyn", e cambiando la forma del chewing gum da confetto a "piastrina" che riprendeva la forma del famoso ponte Americano, ma senza alcuna bandiera.
Nel frattempo a Torino Aldo Gios disegna freneticamente decalche da applicare alle biciclette costruite da suo padre Tolmino, e già nei primissimi anni settanta, senza che nessuno potesse immaginare la successiva squadra "Brooklyn",alcuni modelli di punta come la "Marina GIOS", sfoggiano sul tubo sterzo uno stemma filo-americano.
Questo stile è ancora più presente nel'Easy Rider, ovviamente per la sua forma che riprende i "Chopper Americani", ma anche per il logo della stessa bici.


La caratteristica comune che balza subito all'occhio in questi marchi è una bandiera americana, ma particolare:  le strisce bianche e rosse, al posto che essere orizzontali sono verticali. Forse perchè slanciano, forse perchè il casco di Peter Fonda è così...
Ma veniamo al dunque: Appiano Gentile, novembre 1972. E' la presentazione ufficiale del team Brooklyn. Una schiera di corridori si schierano per fare le foto di fronte al furgone "biciclette GIOS". Se guardiamo la maglia della squadra balza subito all'occhio la somiglianza di quella maglia con i loghi disegnati anni prima sulle biciclette GIOS.

Dunque, la Gios sceglie il blu (già presente insieme all'arancione nei colori sociali) per intonarsi al colore di quella maglia, ma quella maglia, in fin dei conti, a cosa era ispirata?
Tutto ciò non fa altro che sottolineare un'insieme di sinergie che hanno fatto si che nascesse una squadra che difficilmente si scorderà, forse la più forte di tutti i tempi, ma che soprattutto rappresenta con la sua immagine un'icona del ciclismo. Ed è nostra soddisfazione pensare che infondo, guardando l'Easy Rider con il suo disco che troneggia orgoglioso su un manubrio da motocicletta custom, quell'immagine era già presente prima della nascita del Team... 




2 commenti:

  1. Ciao
    Complimenti per la storia
    Ho apprezzato e conosciuto la storia di un 'altra bicicletta storica.
    Vorrei avere 2 info al riguardo:
    Se hanno prodotto la easy rider solo nel colore rosso/arancio o se è stata prodotta anche nel colore blu/azzurro?
    Inoltre a che cifre si può trovare un modello del genere? È raro?
    Ciao e grazie

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  2. ...dal 2014 nessuna risposta?! Aggiorno il blog segnalando che il modello blu/azzurro è stato prodotto in un centinaio di esemplari come articolo promozionale del Sig. Perfetti (gomme da masticare Brooklyn)

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